Rito della luce a modo mio. Ed è subito matrimonio salentino

«Il Salento ha una luce antica, unica: la luce del Salento è come la luce della California, incide la pellicola». Il regista Michele Placido dice a voce alta quello che molti registi (come Ferzan Ozpetec, Paolo Genovese ed Edoardo Winspeare) pensano: la luce in Salento è speciale.

Loro, in quanto artisti, sanno dare una spiegazione del perché ne sono così affascinati, al punto da decidere di girare un loro film – o alcune scene del loro film – in questa parte della Puglia. È, dicono, una luce radente e cristallina, che dà un’aura mistica agli scenari; incredibilmente fotogenica, che regala un’atmosfera magica alle immagini; che illumina gli angoli più remoti delle campagne con un alone quasi irreale.

E so per certo che è così, perché proprio queste sono le sensazioni vibranti che il territorio salentino trasmette alle persone; emozioni forti e uniche che sono il motivo (o uno dei motivi) per cui molte coppie decidono di celebrare il proprio matrimonio in Salento, costi quel che costi. 

Ed è per questo, cioè per celebrare questa luce magica e speciale, che ho creato una versione salentina di uno dei riti più famosi per i matrimoni civili o simbolici (l’altro, altrettanto famoso, è quello della sabbia): quello della luce. Che ho chiamato rito della luce salentina.

Rito della luce: cos’è e quando si fa

Rito della luce: entrambi gli sposi accendono insieme un cero, ognuno con una propria candela

Il rito della luce, o rito delle candele, è una piccola cerimonia durante la quale gli sposi accendono insieme un cero ognuno con la propria candela. 

È tra i più gettonati quando si deve celebrare un matrimonio civile o simbolico, perché rappresenta l’unione, la speranza e la sacralità del legame che gli sposi stanno per creare.

Nonostante la sua semplicità, la coppia compie un gesto carico di significato: 

  • l’accensione del cero simboleggia l’unione e il legame tra gli sposi, l’inizio di un nuovo capitolo, mentre la fiamma rappresenta la luce e il calore che uniscono le loro vite;
  • la luce è l’illuminazione spirituale, la guida e la direzione che accompagnerà la coppia nel loro cammino insieme; la connessione a qualcosa di più grande;
  • la luce è anche vista come un simbolo di speranza; l’impegno a mantenere viva la fiamma è una promessa per il futuro di coltivare e alimentare l’amore nel tempo.

Insomma, il rito della luce aggiunge un elemento sacro e rituale alla cerimonia, che – da questo punto di vista – ha davvero poco da invidiare alla cerimonia in chiesa.

Il rito della candela nel matrimonio civile o simbolico

Chi decide di sposarsi in chiesa, di norma sa già come si svolgerà la cerimonia. È tutto ben codificato.

Nei matrimoni civili o simbolici, invece, si apre un mondo di possibilità e qui entra in gioco la personalità degli sposi. Molti di loro pensano che un rito simbolico come quello della luce vada bene solo per un “matrimonio finto”, cioè simbolico, appunto, e che il matrimonio civile lasci poco spazio alla fantasia.

Beh, è importante che tu sappia, al contrario, che non c’è alcuna incompatibilità e tutto dipende da te.

Infatti, sappi che sposarsi civilmente non preclude la possibilità del rito simbolico. A dettare “la regola” sono di solito solo ragioni logistiche o economiche.

Ho conosciuto molte coppie, ad esempio, che si sono sposate nel loro Comune di residenza con la cerimonia sbrigativa dell’apposizione delle firme e delle altre incombenze burocratiche, per poi scendere in Salento a festeggiare con amici e parenti, chiamando me a celebrare e a coordinare il rito simbolico scelto. 

Separare i due momenti può essere utile per diversi motivi:

  • ti sposi nel tuo comune di residenza e quindi reperire e consegnare i documenti è una cosa rapida e semplice;
  • le location messe a disposizione dai comuni sono poche, quindi le alternative sono limitate e c’è una lunga lista di attesa. Per di più, spesso sono piuttosto care. Inoltre, la cerimonia presso la casa comunale lascia poco spazio a riti simbolici o cerimonie alternative;
  • hai già celebrato il matrimonio, che quindi è legalmente valido, e ora puoi goderti la festa, scegliendo il rito che più ti piace, nella location che ami, magari lontana dalla città dove abiti.

E tutto questo lo puoi ottenere anche se desideri che matrimonio civile e rito simbolico si svolgano nella stessa data: c’è solo da considerare qualche passaggio burocratico in più.

Naturalmente, il matrimonio simbolico (quindi senza alcun effetto di legge) è l’alternativa ideale tutte le volte che si vuole semplicemente celebrare un anniversario, rinnovare una promessa o persino festeggiare un matrimonio celebrato civilmente tanti anni prima.

Rito della luce salentina

A questo punto posso presentarti il rito della luce salentina, la versione del rito della luce che ho codificato proprio in onore della particolare atmosfera, dei panorami, dei tramonti e delle albe della nostra terra.

La sostanza è la stessa: gli sposi accendono insieme una fiamma. Solo che vi ho aggiunto alcuni simboli tipici del Salento:

  • il pumo – ił bocciolo in ceramica del fiore di acanto circondato da tre foglie. È un portafortuna, simbolo di fecondità, che tradizionalmente veniva donato come buon auspicio ad ogni evento (ancora oggi campeggia fuori dalle case gentilizie). Ne ho fatto realizzare una versione specifica proprio per il rito della luce;
  • l’olio di oliva – simbolo salentino per eccellenza di ricchezza e prosperità.

Una volta, la nonna di una sposa, con gli occhi lucidi, al termine del rito mi ha preso in disparte e mi ha detto: «CChiu bellu te quiddru te la chiesa» («più bello di quello in chiesa»). E io non posso certo darle torto. 


Vorresti anche tu un rito «più bello di quello in chiesa»? Vorresti che a celebrarlo fosse una persona competente, capace di organizzare un evento emozionante e indimenticabile? Scrivimi su Whatsapp o chiamami al 3294905268 e raccontami tutto.

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