Discorso matrimonio civile: 3 regole per non sbagliare

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Cosa dire durante un rito civile o simbolico? È la domanda che sicuramente ti stai ponendo dal momento che hai deciso di non sposarti in chiesa ma vuoi comunque che il tuo matrimonio sia un piccolo evento, emozionante e da ricordare.

Quando si parla del discorso da pronunciare durante un matrimonio civile o simbolico si fa riferimento alla parte centrale della cerimonia in cui una persona – il celebrante, un parente o un amico degli sposi – legge un testo in cui si congratula con la coppia e celebra l’amore che hanno l’uno per l’altro.

Alcune volte – per esempio quando si tratta del rinnovo della promessa matrimoniale o dell’anniversario – sono gli sposi stessi che pronunciano il loro discorso o leggono un testo reciprocamente. 

A mio parere è il momento clou della cerimonia. Tutti i presenti sono concentrati e assorti ad ascoltare; gli sposi sono emozionati e con loro i parenti e gli amici più stretti.

Per questo, è importante gestirla bene non solo nella tempistica, ma anche nei contenuti: cadere nel ridicolo o essere inutilmente verbosi è un attimo. Il che significa rompere l’incantesimo, se capisci cosa intendo.

Se non vuoi rompere l’incantesimo, ma, al contrario, desideri che anche questa parte intima e romantica della celebrazione sia la massima espressione del tuo giorno più bello (e non sia invece fonte di inutili imbarazzi), qui di seguito ecco qualche consiglio tratto dalle mie ultime esperienze come celebrante.

Oppure se sei incerto/a sul da farsi e/o hai bisogno di parlarne con qualcuno che ha esperienza, chiamami subito: sarò felicissima di aiutarti.

1) Chi fa il discorso per matrimonio civile o simbolico

Parlerai tu? Il tuo sposo? Scriverai un testo o prenderai una lettura? Scriverai tu il testo e lo farai leggere a qualcun altro? Delegherai qualcuno (amico, parente)? 

Come vedi le possibilità sono tante. La cerimonia laica lascia molta libertà rispetto a quella religiosa, ma questo implica maggiore creatività e capacità di autonomia.

Il discorso al matrimonio laico (civile o simbolico) può essere scritto dalla persona che lo pronuncerà. Oppure i futuri sposi scrivono il proprio discorso e lo fanno leggere a qualcun altro. Oppure, possono affidare il compito ad una celebrante. Può anche esserci più di un discorso: possono intervenire tutti quelli che lo desiderano, basta che lo facciano perché vogliono lasciare una testimonianza agli sposi e non per pura mania di protagonismo.

La celebrante serve proprio per calibrare gli interventi, sia del tipo di persone, che come tempistiche. 

Per esempio: sarebbe opportuno che gli interventi fossero bilanciati, un amico della sposa e uno dello sposo, oppure il fratello della sposa e una zia dello sposo. 

In ogni caso, il mio consiglio è quello di non dare mai deleghe in bianco.

2) Cosa dire (o non dire)

Chiunque sia, parente o amico di uno o di entrambi, deve sempre parlare includendo tutti e due gli sposi e non citare solo uno senza nominare l’altro.

È importante ricordare che il discorso di un matrimonio civile o simbolico non è un discorso di nozze tradizionale, poiché non è legato ad alcuna confessione religiosa. Quindi cosa leggere? Cosa dire?

Diverse coppie mi hanno incaricata di aiutarle nella delicata fase della scelta degli argomenti e del discorso da pronunciare per avere una garanzia sul risultato. 

Non è che in rete non si trovino idee e suggerimenti. Cercando qua e là, troverai sicuramente un elenco di letture tra le quali scegliere quella che meglio rappresenta te e il tuo sposo. 

Però, se cerchi qualcosa di originale e unico non ti basterà leggere un testo che è stato scelto da chissà quante altre coppie ed è stato sentito mille volte, magari anche al matrimonio della tua amica. 

È difficile dare consigli, in questi casi, perché molto dipende dal tuo gusto; dalla tua personalità; dallo stile che vuoi dare a tutto l’evento. 

In generale, tieni presenti questi elementi:

  • gli sposi sono i protagonisti; quindi qualsiasi cosa detta che non rientra nella loro sfera o è fuori luogo o è di cattivo gusto
  • valuta il rischio che corri scegliendo un amico, un parente o una persona improvvisata per gestire questa parte della cerimonia (magari ti è capitato di assistere a discorsi imbarazzanti o sconclusionati e confusionari) 
  • meglio evitare il funzionario del comune: il risultato non è mai personalizzato; si limita a leggere una poesia e stop
  • avrai la tentazione, perché magari sei arrivata all’ultimo e ti è rimasto poco budget, di chiedere a quel maitre simpatico o al fotografo che tanto starà lì tutto il giorno: meglio evitare, il rischio gaffe è dietro l’angolo perché non sanno nulla di te e della tua storia.

Cosa dice il celebrante al matrimonio civile/simbolico?

Tenendo conto degli elementi indicati sopra, il punto è trovare l’ispirazione giusta.

Ti dico come faccio io.

Trattandosi del mio lavoro, non smetto mai di guardarmi intorno e sfruttare ogni occasione per aumentare il mio bagaglio di proposte. 

Un film, un libro, una lettura, persino una chiacchiera al bar o una frase buttata lì a caso mentre parlo con una sposa: tutto è di grande utilità.

Ogni volta che mi viene un’idea me l’appunto nel mio “quaderno dei discorsi”: so che prima o poi ci sarà l’occasione giusta per sfruttarla. 

Questo è tra i motivi per i quali vale la pena affidarsi a chi ha competenza: le idee originali non nascono per caso, ma sono il frutto del lavoro, dell’impegno e dell’esperienza della celebrante professionista.

La quale, naturalmente, non procede mai di “testa sua”, ma condivide il testo con gli sposi: io propongo in base a ciò che mi raccontano e poi loro decidono cosa dire o non dire. Parto dal loro vissuto e racconto la loro storia, con una narrazione che mette in risalto sia i momenti leggeri che quelli dolorosi, senza però essere “pesante”. 

Il racconto deve coinvolgere chi ascolta e fare in modo che non si annoi o si distragga. Coinvolgimento, empatia e condivisione sono le basi per una bella cerimonia.

Dato che organizzare un matrimonio richiede tempo, comincia fin da subito a riflettere su cosa vorresti dire (o cosa vorresti ascoltare) durante la cerimonia civile e a mettere da parte idee e argomenti segnandoli su un quaderno. Ti torneranno utili quando dovrai dare le istruzioni a chi terrà il discorso.

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La traccia per il discorso del matrimonio civile o simbolico

Il momento del discorso è importante e andrebbe personalizzato e scritto con cura. Per facilitarti il compito ecco una traccia che puoi utilizzare come base, sia se sarai tu a scrivere il testo, sia che deciderai di affidare il compito a qualcun altro.

  1. Il discorso matrimonio civile dovrebbe iniziare con una breve introduzione sulla persona che lo pronuncia e sul rapporto che ha con gli sposi. È importante che il discorso sia personale e che includa aneddoti e storie che dimostrano l’amore che gli sposi si portano l’un l’altro.
  2. Dopo l’introduzione, il discorso dovrebbe passare ad esprimere i migliori auguri alla coppia, congratulandosi con loro per aver deciso di condividere il resto della loro vita insieme e sottolineando l’importanza dell’impegno che gli sposi stanno per assumersi.
  3. Puoi inserire neI discorso riferimenti a come l’amore può portare gioia e felicità nella vita di una persona e come il matrimonio può essere un’opportunità per crescere insieme come coppia. 
  4. Puoi aggiungere qualche consiglio su come mantenere forte il matrimonio e superare le difficoltà che inevitabilmente si presenteranno lungo la strada.
  5. Concludi con qualche parola di incoraggiamento per gli sposi, invitandoli a godere ogni momento della loro vita insieme e a non dimenticare mai quanto si amano.

Da evitare…

Una volta ho ricevuto il discorso di una signora che si sposava per la seconda volta. Iniziava rievocando il passato e il fatto che fosse il suo secondo matrimonio. 

Non c’è niente di male a far venire fuori il passato, ma deve riguardare entrambi gli sposi, non solo uno. In quel caso, il discorso iniziava con una nota stonata, specialmente alle orecchie dello sposo…

Ecco: questa è una di quelle accortezze in cui puoi essere aiutata solo da una celebrante esperta.

Quanto deve durare il discorso

I minuti nel rito civile o simbolico sono contati: è buona regola mantenersi sui 35/40 minuti per non annoiare i presenti. Quindi è meglio che lo spazio dedicato al o ai discorsi abbia un tempo stabilito e ben delimitato. 

L’equilibrio, in questi casi, è una virtù: no a letture che superano i 10 minuti, specie se eseguite con voce monotona. Ma no anche a discorsi frettolosi da mezzo minuto. 

Naturalmente, la durata del discorso per un matrimonio civile o simbolico varierà a seconda del contenuto e dello stile del discorso stesso, nonché delle tradizioni e delle norme del paese o della regione in cui si svolge la cerimonia.

In generale, il discorso per un matrimonio civile dovrebbe essere abbastanza breve da non diventare noioso o stancante per i presenti, ma allo stesso tempo abbastanza lungo da includere tutti gli elementi essenziali e personalizzati per la coppia.

Un buon compromesso è rimanere sui 5-10 minuti. 

Come dico sempre, la cosa importante è che il discorso comunichi l’importanza del momento, celebri l’amore della coppia in modo sincero, coinvolga i presenti e sia empatico.

In conclusione

La cerimonia civile è quella che amo di più, perché lascia tanto spazio alla creatività e alla personalità della coppia e non costringe a rispettare canoni, dogmi e regole rigide.

Proprio in virtù della maggiore libertà, però, essa richiede un surplus di attenzione, pianificazione e organizzazione. Gestirla male o in modo approssimativo significa rovinare l’intera giornata. O, quanto meno, banalizzarla. 

La cerimonia con il celebrante fa veramente la differenza in un matrimonio, visto che anche le location si sono standardizzate per quanto riguarda la loro offerta: ormai propongono tutte la stessa cosa. Quindi il rito, nel matrimonio civile o simbolico, diventa centrale e può veramente rendere il matrimonio differente da tanti altri, in tutto e per tutto: dalla scelta dei brani musicali, alle letture, alle testimonianze e alle promesse.

Le spose sono consapevoli dell’importanza della cerimonia e di solito ci tengono; gli sposi, invece, generalmente tendono a darle poca importanza, magari anche per risparmiare. È un errore da non fare, perché può rovinare l’intero matrimonio. A cominciare dal discorso, non di rado fonte di imbarazzi, ironie fuori luogo, arrabbiature. 

Una celebrante ti risparmierà di fare brutte figure e renderà il tuo matrimonio davvero emozionante, sereno e colmo di sentimenti positivi.

Hai trovato utili questi consigli ma vorresti un aiuto per impostare la tua cerimonia laica?

Se preferisci che a celebrare il tuo matrimonio sia una persona a te cara ma non vuoi rischiare brutte figure o problemi dell’ultimo minuto, segui i consigli che trovi nel Vademecum gratuito per celebranti:

Vademecum per celebranti non professionisti

Sono Lucianella e sono una wedding planner specializzata in autentici matrimoni salentini, oltre che celebrante ufficiale della Federcelebranti. Contattami se vuoi sapere cos’altro posso fare per te oppure visita la pagina con tutti i servizi disponibili.

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